Necropoli della Piazzisa
Nella valle "Piano del Passo", dominata dalla collina del castello,
si eleva il colle della Piazzisa, che dà il nome alla contrada posta a
tre chilometri a nord-ovest di Licodia Eubea. Su una terrazza naturale
del colle, raggiungibile dalla strada 38/III che dal paese porta alla
S. S. 194 Catania-Ragusa, in prossimità del torrente "Fiumicello", sono
state rinvenute le tracce di una necropoli cristiana, segnalata per la
prima volta dal prof. V. Cannizzo nel 1908.
Necropoli della Piazzisa: ipogeo cristiano; pianta (da Barone 1986/7)
Il
terreno di natura calcarea fu sfruttato in precedenza dai Siculi che
lasciarono nella zona una piccola necropoli la quale presenta camerette
funerarie con ampi loculi scavati nel suolo. Fu datata dal Cannizzo tra
il V e il IV secolo a. C. in base ai materiali rinvenuti e ai raffronti
della tecnica costruttiva. Dopo quasi dieci secoli il piccolo
agglomerato rurale, che doveva essere stanziato nelle vicinanze,
impiantò nello stesso sito diversi gruppi di sepolcri, costituendo un
complesso cimiteriale di maggiore vastità rispetto quello siculo. Le
camere funerarie erano composte da uno o due vani comunicanti
all'interno tra loro; le pareti delle camere erano occupate da loculi e
da arcosoli monosomi ricavati nella roccia. La maggior parte delle
camere ipogeiche risulta rimaneggiata, tuttavia si mantiene intatta
quella già descritta dal Cannizzo. L'ipogeo è composto da due camere:
l'ingresso di quella più grande si è perfettamente conservato, mentre
quello a destra, che immette nell'ambiente più piccolo, è in parte
rovinato. La pianta del vano maggiore non è ben apprezzabile, mentre
quello adiacente è di forma rettangolare e presenta nella parete di
fronte all'ingresso due loculi sovrapposti, mentre alla sinistra si
erge un sarcofago con arcosolio. Come suppone lo stesso Cannizzo il
sepolcro doveva essere riservato "...per capo o pel personaggio più
rispettabile della famiglia quivi sepolta". Si può anche ipotizzare che
fungesse da mensa per la liturgia sacra. Asportando il materiale sul
piano di calpestio del vano sono venute alla luce fosse terragne, cioé
scavate a terra, che dovevano occupare tutto il suolo. All'interno
delle camere non si sono conservati materiali utili per la datazione
del complesso, tuttavia può essere assegnato al V secolo d. C., coevo
al sepolcreto del colle del Castello. La necropoli della Piazzisa
costituisce il primo dato della presenza tardo-imperale fuori dal
centro abitato.
Sul pianoro della collina inoltre sono stati
rinvenuti grossi blocchi di pietra, mattoni, frammenti di tegole e di
ceramica tarda, elementi che hanno confermato l'ipotesi dell'esistenza
di un piccolo nucleo abitato nei pressi della necropoli, forse una
fattoria o un agglomerato rurale di modesta entità.
Bibliografia:
V.Cannizzo,
Monumenti siculi e cristiani nella necropoli Piazzisa (Licodia Eubea),
in "Archivio storico per la Sicilia Orientale" anno V, 1908;
V.
Cannizzo, Una comunità cristiana del V secolo in Licodia Eubea
dimostrata dai documenti, in "Archivio storico per la Sicilia
Orientale" anno VI, 1909,A. Barone, Monumenti di età tardo-romana e
bizantina a Licodia Eubea, tesi di laurea, Università di Catania,
Facoltà di Lettere, Anno Accademico 1986/87.